domenica 13 maggio 2012

Il camper di Giancarlo !

A partire da oggi, Giancarlo Sagramola col suo mitico Camper girerà per le nostre tante frazioni, per ascoltare i bisogni di cittadini e cittadine: niente pantagrueliche magnate stile Urbano, ma una bella chiaccherata tu-per-tu. Giancarlo si conferma ancora una volta il sindaco della gente, per la gente: purtroppo, in questi giorni post-elettorali, non ho fatto in tempo ad aggiornare il blog (la tesi di laurea preme e mi guarda in cagnesco dal basso delle sue 27 pagine), ma questa è una cosa che vi segnalo seduta stante, in attesa di ricominciare a scrivere !


Le tappe del Camper elettorale di Giancarlo Sagramola:
Domenica 13 maggio

Cancelli (ore 18,30), Serradica (ore 19,00) e Campodonico (ore 21,00).

Lunedì 14 maggio

Marischio (alle 18,30), Melano (alle 19,30) e Bastia (alle 21,00)

Martedì 15 maggio

San Giovanni (ore 18,30), Poggio San Romualdo (19,30), Albacina (ore 21,00).

Mercoledì 16 maggio

Attiggio (ore 18,30), Argignano (ore 19,30), San Michele (ore 21,00) e Collamato (ore 22,00).

Ultima tappa giovedì 17 maggio: San Donato (alle 18, 30) e Nebbiano (ore21,00)

martedì 8 maggio 2012

In morte del riformismo fabrianese

C'è poco da dire, di queste elezioni fabrianesi, i risultati parlano da soli.

Il più visibile e evidente è il trionfo dell'Antipolitica. La lista di Beppe Grillo ha conquistato quasi il 14% dei voti e il 15% dei consensi per il candidato sindaco Joselito Arcioni, drenando quasi completamente il bacino della sinistra radicale e sfondando anche a destra.

Urbano Urbani andrà al ballottaggio alla guida di una coalizione morente e in macerie, il suo PDL doppiato dalla lista civica che porta il suo nome.

Giancarlo Sagramola, il candidato che ho sostenuto, paga il prezzo di un Modello Marche che è stato presentato solo a Fabriano, in tutta la Regione: e penso che un motivo ci sia.
Le liste del centrosinistra hanno tenuto, ottenendo complessivamente un 43-44%. Giancarlo si è fermato al 38%. Dove sono finiti i voti che mancano ? un punto scarso è andato a sinistra, con Emanuele Rossi, un altro punto è andato verso i grillini (ho visto molti voti "di amicizia" verso consiglieri, me compreso, con Arcioni sindaco), ma quasi tre punti sono voti disgiunti verso Ottaviani. Indovinate da dove sono arrivati ? L'UDC, che ha svolto una campagna elettorale parallela e del tutto scoordinata rispetto a quella della coalizione, ha avuto un risultato insperato, quasi il 12%. Ma è un risultato ottenuto sulle macerie dei partiti della sua coalizione: IDV e Verdi, col 4,5 il primo e con un insperato 3,5 i secondi, entrano per il rotto della cuffia in consiglio; il PD viene addirittura dimezzato rispetto alla somma di DS e Margherita alle scorse amministrative, prendendo meno consensi della sola Margherita e eleggendo tra i suoi verosimili sei consiglieri un ex candidato della civica di centrodestra di Carmenati. Il voto ex-DS è del tutto scomparso, con l'esclusione di Quinto Balducci, Riccardo Crocetti e Bruno Giordani i candidati "di Partito" eredi della gloriosa tradizione del PCI cittadino collezionano risultati poco esaltanti (sommandoli, non penso si arrivi ai 200 voti, che diventano 600 con i tre summenzionati). Un'eredità politica che, se guardiamo i risultati delle altre liste, non si è spostata altrove, ma è semplicemente scomparsa: due figure nobili della sinistra fabrianese come Mauro Gatti e Paolo Bergamo hanno ottenuto sommati 65 preferenze nella lista di SEL, mentre tutti i voti della lista Paoletti vengono dall'ala Armezzani-Fulgi-Romani di SEL stessa. I comunisti scompaiono al 2%, mentre il Partito Comunista dei Lavoratori, con una campagna di volantinaggio oscuro e non visto, prende un terzo dei loro voti.

Trionfo di Ottaviani, che se fosse stato candidato a sindaco per la destra avrebbe potuto ipotecare un ballottaggio con una percentuale quasi pari a quella di Sagramola: si tratta del resto, L'Aquila e Alessandria a parte, di uno dei pochi successi elettorali di una candidatura riconducibile al Terzo Polo o Polo della Nazione o quel che sarà, che comunque in tutta Italia Fabriano compresa non è MAI riuscito a presentare una candidatura unitaria. Segnatamente, si tratta anche di uno dei pochissimi successi di Futuro e Libertà, con un evidente trionfo della sua area di destra sociale rispetto ai liberali.

La Sinistra, divisa in ben quattro coalizioni e cinque liste (SEL, Federazione della sinistra, Lista Paoletti con alcuni diessini dissidenti e l'ala "cooperative" di SEL, Verdi con altri dissidenti diessini rimasti però nel modello Marche, noi Socialisti col PD, il PCL) è rimasta schiacciata nel suo tradizionale recinto di voti, e può anche dirsi soddisfatta di essere sopravvissuta con l'elezione sicura di Rossi e quella, per un voto, di Renato Paoletti. Ciononostante, è stata gettata al vento una possibilità unica per la sinistra antisistema, mentre il riformismo fabrianese, l'impegno laico e progressista, è stato spazzato via dalla micidiale tenaglia tra un quadro politico del tutto imploso e disorientante e il successo travolgente dei candidati di area democristiana. Nel nuovo consiglio comunale, in caso di vittoria di Sagramola, se non ascriviamo Giancarlo all'area democristiana dura e pura ma a quella  cristiano-sociale saldamente ancorata a valori progressisti, avremo 4 consiglieri dell'UDC, Ottaviani, 3 consiglieri di centrodestra, e 3 eletti del PD di stretta osservanza centrista. Fanno 11 consiglieri su 25, quasi ai livelli dell'Antò Merloni.

Purtroppo, un pezzo importante di Fabriano (il 25% se sommiamo grillini e sinistra arrabbiata) si è risvegliato "radicale". Ma un pezzo molto più grande si è riscoperto, persino dopo il disastro della ARDO, democristiano.

A questo punto, di fronte all'evidente fallimento elettorale di un Modello Marche che si riesce a realizzare solo nella città del Presidente della Regione, e che fa perdere alla coalizione quasi 20 punti rispetto alle regionali sul dato del sindaco e più di 10 sul dato delle liste, credo che sia necessario per tutti interrogarsi su quale sia la prospettiva migliore per la nostra città. Purtroppo per Giancarlo, colpito alle spalle da alleati che non meritavano il suo impegno e la sua tenacia, e che ha finora fatto le spese di questa situazione.

PS: Un'ultima nota. A queste elezioni è stato boom di voto disgiunto, ma nessuno ha spiegato agli elettori come farlo, e come fossero cambiate le norme in merito (o meglio, alcuni l'hanno fatto, ma hanno un pò "barato", e determinato così una miriade di voti nulli). Ci sono risultati, come le preferenze di Santa Maria per il PD, che gridano vendetta agli occhi della Commissione Elettorale, e che spero verranno contestati con forza. Va bene perdere voti, ma almeno dateci quello che ci spetta, senza frodare sull'interpretazione della volontà dell'elettore quando c'è una preferenza chiara ma manca una crocetta.

Grazie. Grazie. Grazie !

Grazie. Grazie. Grazie. Grazie a tutte e a tutti voi: purtroppo ci siamo fermati a 45 preferenze, un dato segnato dall'annullamento massiccio di voti disgiunti fatto da Presidenti di seggio a severità variabile (ho contato già 11 voti sicuri probabilmente scomparsi in questo modo): realisticamente, avremmo potuto ottenere un risultato doppio, ma siamo partiti tardi e il quadro politico fabrianese ... beh è semplicemente imploso !

In questa campagna elettorale non mi sono mai sentito solo, non mi avete mai fatto mancare il vostro sostegno, e anche nei momenti di maggiore scoramento mi avete tirato su e dato la grinta per continuare. L'amarezza di una sconfitta, personale e per il PD, che ha dimezzato i voti tornando sui livelli della sola Margherita, è temperata dal vedere che le persone a cui voglio bene nell'urna c'erano, assieme ai compagni che mi hanno visto lavorare!

Un grazie speciale lo devo fare al compagno Bellentani, ricoverato per una brutta malattia e che mi ha eroicamente votato, nonostante non ci conoscessimo, dal suo letto di ospedale.

Ancora grazie a tutte e a tutti: la nostra città si è svegliata (di nuovo) democristiana, ma nel mio piccolo, nel mio minimo, continuerò a cercare di tingerla di ... rosso !

domenica 6 maggio 2012

Un ultimo appello !

Oggi è dunque il giorno fatidico, le urne si sono aperte da un'oretta e tra poco andrò ai seggi a fare il mio dovere di rappresentante di lista ...

E' stato un mese molto bello, nonostante i toni giù di corda della campagna elettorale: ho incontrato tante persone di eccezionale umanità, ho parlato di politica edi futuro con amici e amiche, mi sono cimentato con questo blog, con volantinaggi e attacchinaggi, ho anche approcciato per la prima volta la comunicazione politica via "mezzi tradizionali" come i giornali. Insomma, sono sicuramente maturato e cresciuto dopo questa corsa elettorale, sempre un pò incasinata e casereccia.

Anzitutto vorri ringraziare mia madre, Elisabetta, Andrea, Leonardo, Lorenzo e suo padre, Diego, Luca, Andrea, Lorenzo, Michela e Alessandra presenti col pensiero, e le compagne e i compagni che sono intervenuti al mio aperitivo, un bel successo in cui abbiamo riflettuto e mangiato (da sempre ottimo connubio), e che mi hanno accompagnato e aiutato in questa campagna col loro supporto, la loro amicizia e il loro impegno.

Poi vorrei ringraziare tutti voi, amiche e amici che avete letto queste pagine e sopportato tanto a lungo i miei sproloqui :D

Detto questo .... eh, lo sapete, a me non viene bene tampinare la gente ! Non mi piace nemmeno l'idea di produrmi in un appello strappalacrime ! Oramai dopo un tot di tempo mi conoscete: sapete le mie idee e cosa mi piacerebbe fare. Sapete che sono un uomo di Sinistra e che sui valori e le convinzioni non transigo. A queste elezioni, c'è in gioco tutto per la nostra città: abbiamo bisogno di ripartire con uno scatto energico, ma rischiamo di doverlo fare, in maggioranza come all'opposizione, con gli stessi dirigenti politici che erano in Giunta e in Consiglio Comunale quasi 30 anni fa.

Non si tratta di un appello "ggggiovanilista", la mia età anagrafica c'entra poco: quello di cui  c'è bisogno è di rinnovare la politica fabrianese con volti nuovi e idee chiare, a prescindere dall'età e dagli schieramenti politici. Dobbiamo eleggere una classe politica capace di guardare al futuro e di staccarsi dagli schemi mentali che finora hanno dominato. Non so se sarà in grado di vincere tutte le scommesse che ho aperto in questi giorni, ma vi prometto che il mio impegno su quei temi sarà massimo, e fatto con la maggiore trasparenza nei vostri confronti, se vorrete darmi fiducia.

Oggi si vota in tutta Europa: Francia, due Laender tedeschi, Grecia, Serbia, si è appena votato in Gran Bretagna per le amministrative, e qui in Italia voteranno 7 milioni di persone. Diamo all'Europa, al mondo, al nostro Paese e ai nostri vicini di casa qua a Fabriano la speranza di un cambiamento.

Un abbraccio a tutte e a tutti, ci risentiremo presto !!

Manfr

sabato 5 maggio 2012

Cultura e Turismo, un investimento per il futuro

Mentre oramai l'appuntamento elettorale incombe su di noi, volevo spendere ancora qualche parola sulle cose che vorrei per la Fabriano di domani.

In particolare, vorrei tornare su un tema che reputo fondamentale, quello della cultura e del turismo come volani di una nuova occupazione e di una nuova crescita per il nostro territorio. Fabriano ha dalla sua moltissima Storia, anche di grande importanza, ma non è mai, mai, mai riuscita a "rivenderli", a farne un brand accattivante, e a coordinare tra loro le differenti iniziative e offerte culturali del nostro territorio.

Nella nostra città non abbiamo un unico Museo Storico cittadino, ma una miriade di iniziative scoordinate. Abbiamo coperto col mitico "Buzzico del Centro" catacombe medievali di grande importanza storica senza nemmeno rispettare la richiesta del fu creatore delle cartiere Miliani di dedicargli una statua in cambio dell'attuale palazzo delle Poste. Non abbiamo, nonostante sia presente ininterottamente in tutti i programmi elettorali da un decennio, una fondazione che "governi" autonomamente il Teatro Gentile. La Biblioteca si è palesata dopo anni di ospitate sopra un negozio di scarpe, e solo da quest'anno Poiesis lavorerà per allargare lungo tutto l'arco dell'anno la sua offerta di eventi.

Il marketing territoriale è una cosa seria, Matelica è una citta con meno "Storia vissuta" rispetto alla nostra, ma è diventata, con una accorta politica pubblicitaria e un sito comunale "User-friendly", la "città del turismo scolastico"! Penso che, legittimamente, anche Fabriano possa aspirare a qualcosa di meglio ;)

Raramente, purtroppo, settori terziari come il turismo sono riusciti a rimpiazzare il lavoro perduto nei settori industriali: o meglio, non c'è stato il recupero di competitività salariale e forza sindacale che c'era in precedenza. Sarei quindi più cauto, rispetto a quanto detto dal Presidente Spacca ieri nel comizio finale, nel parlare di turismo e cultura, e libere professioni in generale, come le ricette per la Fabriano del futuro. Ma è chiaro che si tratta di passaggi ineludibili sia per ridare centralità e visibilità al nostro territorio che per rilanciare l'occupazione.

Le mie proposte sono quindi:


1- Migliore organizzazione del sito comunale Piazzalta, con una maggiore attenzione all'offerta culturale e alberghiera, e alle informazioni turistiche.


2-Realizzazione di un Museo Storico della Città di Fabriano, e di un sistema museale integrato.


3-Potenziamento dell'offerta bibliotecaria, rinnovo del Bibliobus per le frazioni, pubblicità per il polo bibliotecario.


4-Eliminazione del "Buzzico del Centro" e sua sostituzione con una vetrata che permetta di rimirare le catacombe medievali e con una statua di Giambattista Miliani, come da piani originali.


5-Realizzazione di una autonoma Fondazione Teatro Gentile, con piena libertà d'azione.


6-Digitalizzazione dei nostri archivi storici, e loro piena fruibilità dagli utenti e dagli studiosi.


7-Coordinamento tra l'offerta culturale (Palio, Poiesis, eventi durante l'anno) per creare un cartellone coordinato di eventi.

Che ne pensate ?

venerdì 4 maggio 2012

Fabriano direzione Mondo, per rilanciare il Lavoro ...

Fabriano è nata benedetta dalla geografia, almeno in linea teorica.

Fateci caso, la nostra città si trova a circa 50-100 km da tutti i maggiori centri locali (Jesi, Ancona, Pesaro, Macerata, Civitanova eccetera), e a 200-300 km dalle principali realtà del Centro Italia (Perugia, Bologna, Roma, Firenze ... ) . A poca distanza ci sono due porti importanti, Ancona e Civitanova, e i collegamenti con l'altra sponda dell'Adriatico sono frequenti e costanti.
Fabriano dovrebbe perciò trovarsi in prima linea nello sfruttare queste rendite di posizione geografiche, e attrezzarsi per diventare un hub commerciale, un attrezzato snodo economico e di transito, appetibile sia come via di passaggio che per centri direzionali o attività con un mercato localizzato.
E ciononostante Fabriano attende da ... 40 anni ? una cosa del genere ... opere infrastrutturali adeguate. Aspettiamo il famoso raddoppio della bretella stradale, aspettiamo il doppio binario, aspettiamo il salvataggio della Fabriano-Pergola, aspettiamo che magari i treni verso Civitanova vengano cambiati ... aspettiamo, aspettiamo e intanto affondiamo. Alla lista delle Incompiute aggiungiamo anche la Quadrilatero.
Qualcosa pare essersi mosso, anche grazie all'impegno dei Socialisti, con l'assessore Lidio Rocchi, durante l'ultima Legislatura Regionale, ma ancora molto resta da fare. Fabriano, proprio sfruttando questa famosa "Filiera Istituzionale" e il momento favorevole che vede fabrianesi in Regione (Presidente della Regione, Assessore alle Infrastruttre) e nelle Istituzioni (una deputata e un senatore) deve "fare lobby", e deve farlo seriamente. Non possiamo permetterci di rimandare un simile passaggio ancora alle prossime campagne elettorali, non ora che l'Adriatico torna a essere, grazie alla nuova dimensione internazionale della Cina, dell'Asia Centrale e dei Balcani come crocevia, una arteria fondamentale del commercio europeo e, in prospettiva, globale.
Accanto a questa dimensione "macro", c'è anche una dimensione micro: ossia, la necessità di far trovare la nostra città pronta a un appuntamento del genere. Se vogliamo che Fabriano torni a essere incubatrice di futuro, dobbiamo renderla attraente per gli investitori e in grado di reggere le pressioni sulla competitività che ci vengono presentate dal mercato globale.
A questo fine, è necessario agire in due direzioni: da un lato, rendere la città stessa fiscalmente e tecnologicamente adeguata a diventare un polo tecnologico, produttivo e direzionale, con una politica di modernizzazione informatica e sgravi fiscali. Dall'altro, bisogna agire sulla qualità e sulla formazione dei nostri lavoratori, e uscire dall'eterna "straordinarietà" della CIG. Piuttosto che tenere a casa i nostri lavoratori con 700 euro al mese, è bene usare i medesimi fondi per iniziative parallele di sostegno all'apertura di nuove imprese e di riqualificazione dei lavoratori.

Se sarò eletto, mi batterò perciò perchè il Comune si attivi nelle seguenti direzioni:

1- Premere su Regione e Istituzioni Nazionali per accelerare i lavori del Raddoppio Ferroviario e Stradale e della Quadrilatero

2-Lotta a difesa degli attuali collegamenti ferroviaria e della linea Fabriano-Pergola, e per la modernizzazione del materiale rotabile sulla Fabriano-Civitanova.

3-Completamento della copertura ADSL in tutto il territorio comunale, e estensione della rete Wi-Fi libera a tutto il centro città.

4-Rinuncia agli oneri comunali per un dato periodo di tempo in favore di nuove imprese che aprano nel nostro territorio.

5- Concentrazione dei Fondi Sociali attualmente stanziati, e di eventuali altri a cui attingere tramite il Fondo Sociale Europeo, nelle due direzioni di un Fondo per le Nuove Attività e di attività di formazione e riqualificazione dei disoccupati, sul modello della flexicurity.

Come sempre, sono aperto a vostre proposte e commenti !

mercoledì 2 maggio 2012

Una "moneta" per Fabriano: marketing territoriale e non solo

Un problema enorme per città come la nostra è il progressivo estinguersi di tanto "saper fare", racchiuso in botteghe artigiane e piccole attività a conduzione familiare, Si tratta dei moderni eredi di quella tradizione medievale di arti e mestieri tipici che si è tramandata spesso di padre in figlio, portando fino ad oggi la memoria e la cultura di una comunità. Come tale, si tratta non solo di un brand da valorizzare, o di una attività da preservare di fronte all'incalzare dell'informatica, all'inaridirsi dei flussi di finanziamento, al crollo della domanda: si tratta di un vero e proprio elemento identitario, che contribuisce a chiarire chi siamo e dove vogliamo andare. Un esempio lampante di ciò sono le botteghe dei Mastri Cartai, produttori di quel bene che è orgoglio, vanto e motivo di fama della nostra città in tutto il mondo: ebbene, anche se i numeri non sono chiari, ci sono oggi a Fabriano sì e no una cinquantina di "Mastri Cartai", dei quali solo 2 o 3 sono attivi nel settore in cui sarebbero teoricamente specializzati.
E' del resto un qualcosa difficile da arginare: sempre di più i mestieri artigiani tendono a scomparire, scarsamente attrattivi per le nuove generazioni cresciute su sogni di terziario avanzato e incalzati dalla grande distribuzione e da sempre più asfissianti pesi tributari e bancari.
Una idea innovativa e sperimentale per rilanciare queste nostre attività tipiche potrebbe essere quella di attivare una "moneta complementare" fabrianese, tramite un sistema di buoni.

Come funzionerebbe questo meccanismo ?
Il Comune di Fabriano, d'intesa con le associazioni di categoria (CNA, eccetera), potrebbe organizzare l'emissione di buoni tramite i quali acquistare merci a prezzo scontato nelle botteghe artigiane e nei negozi di produzioni tipiche locali. Potrebbero inoltre essere usati per accedere ai servizi culturali del Comune, come musei, pinacoteca, e così via.

I buoni verrebbero acquistati, con rapporto 1:1 (1 buono per 1 euro), da cittadini fabrianesi, turisti o chiunque voglia, depositando una cifra equivalente all'ufficio preposto.
Tali buoni potrebbero poi essere spesi esclusivamente nel territorio del Comune di Fabriano, all'interno degli esercizi convenzionati, per un limite di tempo definito (diciamo un mese). Entro la scadenza, possono essere riscattati con la somma in euro depositata a garanzia.

Reclamizzando adeguatamente l'iniziativa, e trovando un nome "accattivante" per il buono ( l' "Esino" ? il "Tallero Fabrianese"? la "Lira Fabrianese"? Un qualche esperto di numismatica locale accorra in mio soccorso!), la "moneta complementare" assolverebbe anzitutto al ruolo di reclamizzare il circuito di botteghe artigianali e servizi culturali cittadini, garantendo inoltre che una parte della ricchezza locale o esterna rimanga in circolo esclusivamente nel nostro territorio.

Ma se l'iniziativa prendesse piede ? Nulla vieterebbe alle piccole botteghe di usare i buoni anche per regolare pagamenti e scambi tra loro ...e un singolo buono potrebbe continuare a venire scambiato in cambio di beni reali fino alla sua scadenza, quando verrebbe incassato. In questo modo, si creerebbe una liquidità aggiuntiva nel nostro sistema economico locale, senza tuttavia creare inflazione, dato che oltre una certa data il buono verrebbe ritirato.

Si tratta di una via seguita, a livello sperimentale, in diverse realtà: di quelle italiane, tra cui un parco abruzzese che ne ha fatto un elemento di "marketing territoriale" importante, ne parla un bel libro di Lorenzo Guadagnucci, "Il nuovo mutualismo", che vi consiglio. Su scala molto più ambiziosa, di creare una moneta locale complementare all'euro, ci sta lavorando oggi un professore della Bocconi, per incarico del sindaco socialista della città francese di Nantes.

Con un pò di ingegno e di fantasia, avremmo creato in un sol colpo: una fonte aggiuntiva di liquidità, un incentivo a comprare fabrianese, un segno tangibile della nostra "fabrianesità" per cittadini e esterni (e non ultimo anche un souvenir divertente, e capace di ispirare fenomeni di collezionismo). Le vie per uscire dalla Crisi sono tante: dobbiamo solo avere il coraggio di percorrere vie inesplorate !

Come sempre, attendo le vostre opinioni!